L'opera

Giorno e notte

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Marmo Clauzetto

Nel mondo esistono gli opposti, utili al ragionamento dicotomico: grande e piccolo, quadrato e cerchio, dolce e salato, bianco e nero aiutano il pensiero facile, quello dato per differenza. Anche Zhao Li assume due polarità, il giorno e la notte. Ma anziché accomodarsi sulla diversità, l’artista si occupa del percorso che, alimentato dal tempo, da uno conduce all’altro. Zao Li è affascinata dagli attraversamenti continui di chiarore e oscurità che fanno della luce e dell’ombra reciprocità e legame assoluto. Così la scultura racconta un cubo di marmo, rigido per antonomasia, ma che mollemente si adagia sul piedistallo irridendo la sua perfezione. Le sue facce, ora giorno ora notte, nella trattazione della superficie catturano e riflettono la luce attraverso modulazioni che definiscono colorismo cangiante alla ricezione e al rilancio della luce.

“Il Marmo Clauzetto è ottimo da lavorare”, dice l’artista, “confortevole e affine alla mia personalità. Alcuni materiali alle volte sono ostili, chiedono battaglia mentre questo marmo ha subito risposto con dolcezza al mio lavoro”.

Francesca Agostinelli

L'opera

Touch n.24

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Pietra piasentina

Non è comune la concezione di un’opera scultorea quale è quella ideata dall’artista cinese, che ha voluto racchiudere in un unico blocco di pietra piasentina, più sensazioni, non solo visive, ma anche tattili. 

L’ampio elemento roccioso è caratterizzato da tre componenti formali: un rigonfiamento irregolare, perfettamente levigato, una superficie grezza e naturale e una superficie di forma geometrica dalla facciata piana. 

Questa contrapposizione, voluta dall’artista, serve a rimarcare la possibile trasformazione della materia.

Marco Marra