L´incedere della donna è grave, il percorso è doloroso incedere su suolo sconnesso, denso di pietre taglienti. Il manto avvolge pesantemente la madre che stringe a sé, quasi nascondendo, la cosa più cara, il figlio. La fuga allude all´abbandono forzato dagli affetti e dalle cose che ci sono più care. Il distacco è tragico perché non voluto ma imposto dalla guerra e dalle catastrofi che ancora colpiscono il nostro mondo. Il volto è un urlo straziante, quasi esortazione a non provocare, se possibile, altre sofferenze.
Silvana Comelli
Nasce a Carrara, dove frequenta l΄Istituto Professionale del Marmo, diplomandosi nel 1961. Il suo percorso formativo continua nei laboratori più conosciuti e famosi di Carrara, dove perfeziona una grande capacità tecnica. Si distingue soprattutto nella resa espressiva dei volti e nell΄intensità dell΄arte figurativa. Viene così richiesta la sua collaborazione in diversi studi di scultura per la rifinitura di particolari anatomici. Inizia poi l΄attività come docente, oltre che quella espositiva. Attualmente ha iniziato a partecipare a simposi internazionali di scultura.