Un´architettura simmetrica, classica, che ironizza sull´intimo conflitto che ognuno di noi vive tra materia e spirito ideale.
L´uomo di Edi Carrer vive nello spazio conquistato tra il peso della materia e la leggerezza dell´ideale. Una nicchia di esatte proporzioni, ma instabile. Può oscillare, vacillare, precipitare. Dice che più ci si eleva più si rischia.
L´opera celebra l´instancabile ricerca del perfetto equilibrio tra gli opposti: pesante e leggero, stabile ed incerto, appunto: materiale e spirituale.
(Livio Comuzzi)
Nasce a Pordenone ed attualmente vive e lavora a Buja (UD). Ben presto si appassiona alla scultura e nel ’95 inizia ad esporre le sue opere con grande consenso di pubblico e critica. Dal ’96 aderisce a diversi work shop in Friuli. Nel ’98 viene segnalato al concorso regionale Lilian Caraian a Trieste, mentre nel ’99 ottiene il terzo premio al concorso internazionale “Arte in prospettiva europea” a Como. Partecipa poi al 1° simposio di scultura su pietra a Cordenons e all’11° simposio internazionale di scultura su pietra di Nanto.