Per metà pietra e per metà varco, la Dea Madre ci invita ad oltrepassarla fino a raggiungere una dimensione che non possediamo ancora.
Lei accompagna il nostro percorso da tempo immemore e il suo messaggio scolpito sulla materia, resta a testimoniare il suo compito.
(Piera Sgiarovello)
Accetta questa immagine, Mia divinità prenuragica,
Essa ti accompagnerà nell’ultimo viaggio e al tuo primo apparire,
O Dea della fertilità,
sei uovo sospeso, preghiera in gola
Emozione circolare di vita, morte e forse, ancora vita. Trasfigurata
In ritorno alla madre.
(Sandro Polci)
Cinzia Porcheddu nasce a Sassari, dove nell’89 ottiene il diploma all’Istituto d’Arte e nel ’95 quello all’Accademia di Belle Arti.
Nello stesso anno inaugura la sua attività espositiva e viene selezionata al 1° Premio regionale di scultura “C.Nivola” a Orani; nel ’96 vince il concorso promosso dalla città di Sennori e realizza un’opera murale in collaborazione con altri artisti; nel 1998 è invitata all’8° Simposio internazionale di scultura su trachite a Fordongianus.