Eleganza e ferocia, morbidezza e aggressione traspaiono dalle forme avvinte, che trovano conclusione in una torsione che fa confluire tutta l'opera in un becco aculeo ringhioso.
Le superfici lisce e ruvide si alternano e si completano a vicenda, dalla massa informe e morbida si ha il parto inaspettato di un uncino appuntito dall'indole raffinata, che non tradisce il senso complessivo della scultura.
Particolare ed indefinibile quest'opera possiede la dolcezza del sentimento e la determinazione dell'aquila.
Raffaella Robustelli è nata a Ravenna, ma attualmente vive a Verona.
La pittura e la scultura sono da sempre gli interessi dominanti della sua vita e dopo la laurea in Economia e Commercio, segue la sua vera passione iscrivendosi all'Accademia di Belle Arti di Verona.
Contemporaneamente lavora in alcuni ateliers di Carrara, dove inizia la sua esperienza con il marmo, divenuta poi totalizzante. Espone da anni in importanti città italiane ed estere, affermandosi in diverse rassegne, simposi e concorsi.