“Pa” è un'espressione molto utilizzata in ucraino, con un'accezione che potrebbe essere paragonata al “et-voilà” che si usa in Occidente. Un parola che viene pronunciata immediatamente dopo un passo di danza elegante, leggero e sensuale, per enfatizzare il movimento e allo stesso tempo invitare un immaginario spettatore a fare altrettanto.
Le gambe incrociate in una per un istante rimane immobile e che, in un certo senso, rappresenta una sfida - in primis con sé stessi. Da un lato, il rammarico di chi ama la musica ma non ha mai potuto dedicarsi al ballo, dall'altro la personalità di chi si presenta con grazia e consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie capacità.
Una figura leggiadra, resa ancora più sensuale dalle gradazioni e dalle venature del marmo rosso di Verzegnis.
Giorgio Copetti
Nasce ad Oleksandrija in Ucraina e frequenta il Theater and Art College a Dnipropetrovsk, diplomandosi nel 2004 in arti decorative. Frequenta poi l’Accademia Nazionale di Belle Arti di Kiev e l’Accademia Nazionale di Belle Arti di Lviv, specializzandosi prima in restauro della scultura e poi in scultura monumentale nel 2014.
Espone in mostre collettive e personali dal 2008 e partecipa a Simposi internazionali di scultura dal 2010 in Ucraina, Lituania, Polonia, Croazia, Francia.