Una scultura-installazione inneggia all' "alchimista", figura che appartiene all'immaginario collettivo di un secolo assetato di scienza, ma affascinato dalla magia.
Nelle controindicazioni di questo mirabile incontro si leggono naturali contrasti che imprimono alle cose il senso del divenire: gli spigoli e le curve si alternano in cicli di nascita e morte, che la Coinu scolpisce guardando al proprio io, ai propri mutamenti, specchio di quell'ordine dinamico che il macrocosmo suggella.
Giovanna Coinu risiede a Fonni, nella provincia sarda di Nuoro, dov'è nata.
Dopo essersi diplomata all'Accademia di Belle Arti di Brera (MI), dal 1992 partecipa a diverse mostre collettive in Italia ed in città europee.
Nel 1995 ha coordinato un laboratorio di scultura a Fonni ed ha partecipato agli ultimi due Simposi di scultura su trachite a Fordongianus (Sardegna), guadagnando sempre maggior successo e riconoscimenti. Nel 1999 è finalista del prestigioso premio Costantino Nivola di Orani.