L'opera
Afrodite contemporanea
Marmo Clauzetto
Scolpire la pietra significa confrontarsi con una tradizione millenaria che ha fatto spesso della rappresentazione del corpo umano il proprio fulcro principale. Lo sa bene Roberto Merotto, scultore di formazione accademica, che di questo assunto ha fatto il centro della propria ricerca formale senza temere di essere sopraffatto da una storia e da un passato che sembra difficile riuscire ad eguagliare e con cui è ancora più difficile misurarsi quotidianamente.
Nel suo confrontarsi diretto con la materia, Roberto Merotto ha privilegiato le sinuosità del corpo femminile, simbolo di bellezza per eccellenza, coniugandone la raffigurazione con il mito classico di Afrodite-Venere.
Anche in questa Afrodite contemporanea l'artista propone il suo tema preferito: dal blocco di marmo, rigido, squadrato e dalla superficie tormentata si stacca, quasi sottraendosi alla prigionia della materia, la figura di donna che incarna la dea della classicità antica. Liscio e levigato, privo di ogni imperfezione formale o materica, il suo corpo si presenta allo stato di frammento, proprio come sarebbe in una scultura recuperata dal passato più lontano. La contemporaneità a cui fa riferimento il titolo però trasforma l'archetipo di partenza in una proposta formale stilizzata e sintetica, erede e figlia di quel processo di riduzione formale che discende dal Novecento e spinge le sue propaggini fin dentro agli anni Duemila.
Si tratta di un inno alla femminilità e alla bellezza che si oppone con forza al degrado e alla violenza di cui oggi, nonostante tutto, il mondo femminile continua a essere oggetto.
Vania Gransinigh
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